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Rieducazione vescico-sfinterica

Il complesso vescico-sfintero perineale è sotto il controllo di più centri nervosi localizzati in varie sedi del sistema nervoso centrale. Lesioni quali ad esempio ictus, traumi cerebrali, malattie degenerative come il morbo di Parkinson, demenza senile, sclerosi, lesioni midollari comportano l’annullamento di questo controllo e la conseguente necessità di rieducazione delle relative funzioni fisiologiche.

L’obiettivo della riabilitazione vescicale è ottenere lo svuotamento vescicale a orari fissi, attraverso cateterismi intermittenti progressivamente ridotti in numero fino alla soppressione totale o con ausilio di stimoli particolari. Parallelamente, si educa il paziente ad abitudini igienico-dietetiche che facilitino la rieducazione, quali l’introduzione orale di liquidi e un regime dietetico ricco di fibre.

La rieducazione intestinale è strettamente legata ai progressi fisioterapici che il paziente raggiunge, quali ad esempio il raggiungimento della stazione eretta in autonomia o con supporto di ausili e strumenti tecnologici.

Anche la rieducazione intestinale rappresenta un momento importante nell’ottica della riabilitazione globale. Infatti, trovare un equilibrio intestinale soddisfacente, significa dare al paziente una qualità di vita migliore, pensando soprattutto al suo reinserimento sociale.

Le terapie applicate sono:

Terapia manuale: consiste nell’esecuzione di metodiche e tecniche fisioterapiche nelle quali è richiesta la massima attenzione e collaborazione fisioterapista-paziente. La fisioterapia perineale prevede quattro fasi:

  1. presa di coscienza del perineo per imparare a sentirlo e riconoscerne la funzione;
  2. eliminazione degli schemi errati di attivazione muscolare e dei compensi patologici;
  3. rinforzo o rilasciamento dei muscoli perineali in base alla disfunzione o danno presente;
  4. utilizzo corretto dei muscoli perineali nella quotidianità, acquisizione della capacità di attivazione automatica durante il movimento, la respirazione, il mantenimento delle diverse posture.

Terapia comportamentale: è un approccio complesso che si basa sulla presa di coscienza e consapevolezza del funzionamento del perineo, della gestione dei corretti ritmi di svuotamento e contenzione grazie al “bladder training” o allenamento vescicale, della corretta attivazione dei muscoli del pavimento pelvico durante le attività quotidiane evitando situazioni in cui la pressione addominale aumenta in modo incontrollato. 

Biofeedback elettromiografico: si tratta di una tecnica di terapia fisica strumentale che consente di registrare l’attivazione muscolare volontaria, misurandone l’intensità e la durata, grazie all’utilizzo di sondini endocavitari contenenti elettrodi. Il segnale registrato viene trasformato da un elaboratore in uno stimolo visivo e uditivo, in modo da dare un feedback al paziente, rendendolo consapevole dei suoi muscoli pelvici e della loro funzionalità;Stimolazione Elettrica Funzionale (FES): è un tipo di terapia fisica strumentale eseguita con appositi sondini vaginali o anali e/o elettrodi superficiali che conducono impulsi elettrici per stimolare la muscolatura a contrarsi.