+39 0963 1843019
info@donmottolamedicalcenter.it

Riabilitazione in Età Evolutiva

Riabilitazione in Età Evolutiva – DSA

Nell’età evolutiva possono determinarsi disabilità complesse, dovuti ad eventi traumatici oppure al manifestarsi di disturbi specifici dell’apprendimento.

La nostra equipe ha elaborato un progetto riabilitativo che consente un intervento integrato per bambini che manifestano disturbi specifici dell’apprendimento (DSA), riguardanti la capacità di leggere, scrivere e calcolare in modo corretto e che si manifestano con l’inizio della scolarizzazione.

In base al tipo di difficoltà specifica, tali problematiche si dividono in:

  • dislessia: disturbo della lettura che comporta difficoltà di decodifica del testo scritto; 
  • disortografia: disturbo della scrittura, che si manifesta con difficoltà nella competenza ortografica e fonografica;
  • disgrafia: disturbo della grafia che comporta una difficoltà nell’abilità motoria della scrittura;
  • discalculia: disturbo che interessa la sfera dei numeri e dei calcoli matematici.

Il progetto riabilitativo si rivolge dunque al bambino nella sua globalità fisica, mentale, affettiva, comunicativa e relazionale, coinvolgendo la famiglia e il contesto ambientale socio educativo.

Comunicazione Aumentativa e Alternativa (C.A.A.)

Questo termine descrivere tutte le modalità di comunicazione che possono aiutare a comunicare meglio le persone che hanno difficoltà a utilizzare i più comuni canali comunicativi, soprattutto il linguaggio e la scrittura.

  • alternativa perché utilizza modalità di comunicazione diverse da quelle tradizionali;
  • aumentativa perché non sostituisce ma incrementa le possibilità comunicative naturali della persona.

Non si identifica con un “metodo”, ma si tratta di un insieme di tecniche, strategie e tecnologie rivolte alla persona che non parla o parla in modo incomprensibile, ai suoi interlocutori e al suo ambiente di vita.

L’obiettivo prioritario è facilitare il paziente nella comunicazione, al fine di una migliore partecipazione ai contesti di vita e di relazione.

L’esperto in CAA ha la responsabilità tecnica di scegliere e applicare l’approccio più corretto ed efficace per i bisogni e le caratteristiche del soggetto non parlante (età, patologia di base, capacità comunicative residue, capacità visive, etc.). In conformità a tali bisogni vengono adottate o suggerite soluzioni che la persona applica nella sua vita quotidiana.

Melodic Intonation Therapy (M.I.T.)

La Melodic Intonation Therapy è una terapia per la riabilitazione del linguaggio in cui viene utilizzato il canto per esagerare il normale contenuto melodico del discorso. L’idea di base di questa tecnica risiede nell’osservazione che in alcuni pazienti con afasia il canto svolgerebbe una funzione facilitante per l’espressione.

L’intonazione melodica di frasi previste dal protocollo viene accompagnata dal costante tapping della mano sinistra del paziente al ritmo di un battito a sillaba, questo per andare a stimolare alcune delle aree sensomotorie dell’emisfero destro che controllerebbero i movimenti della mano e della bocca, congiuntamente. Parliamo dunque di una tecnica che si avvale di diverse variabili: ritmo, intonazione e movimento.

Essendo fondata su un principio gerarchico, la MIT è composta da diversi livelli che vanno dal più semplice al più complesso; all’interno di questi livelli l’azione del terapista verrà modulata in base alle esigenze del soggetto per meglio raggiungere l’obiettivo prefissato in fase di valutazione.

Promoting Aphasic’s Comunicative Effectiveness (P.A.C.E.)

P.A.C.E. una tecnica di derivazione pragmatica, che ha l’obiettivo di ripristinare una comunicazione efficace nel soggetto afisico grave; essa non è necessariamente rivolta al recupero del linguaggio verbale ma al ripristino dei una polimodalità espressiva che garantisca lo scambio comunicativo

Diversamente ad altri metodi centrati sulla correttezza del linguaggio, l’obiettivo viene posto sull’efficienza cominciativa. Durante la seduta al paziente viene data facoltà di scegliere il canale di comunicazione che ritiene più adeguato alla situazione proposta e gli viene consentito di utilizzare anche l’integrazione di più canali. Il terapista può incentivare l’uso di modalità che ritiene possano essere efficaci e poco sfruttate dal paziente.

Controllo dell’eloquio

Per eloquio si intende la produzione espressiva di suoni e comprende articolazione, fluenza, voce e qualità di risonanza di un individuo. Si distinguono in:

Disturbo del linguaggio: Persistente difficoltà nell’acquisizione e nell’uso di diverse modalità di linguaggio (linguaggio parlato, scritto, gestuale o di altro tipo) dovute a deficit della comprensione o della produzione che comprendono un lessico ridotto, una limitata strutturazione delle frasi (capacità di costruire frasi basandosi su regole sintattiche e morfologiche) e una compromissione delle capacità discorsive (capacità di usare parole o di connettere frasi tra loro per descrivere un argomento o sostenere una conversazione).

Disturbo fonetico-fonologico: Persistente difficoltà nella produzione di suoni dell’eloquio che interferisce con l’intelligibilità o impedisce la comunicazione verbale.

Disturbo della fluenza con esordio nell’infanzia (balbuzie): Alterazione della normale fluenza e della cadenza dell’eloquio

Disturbo della comunicazione sociale (pragmatica): difficoltà nell’uso sociale della comunicazione verbale e non verbale

Terapia Miofunzionale (TMF)

La terapia miofunzionale è un programma riabilitativo il cui obiettivo finale è l’equilibrio armonico della muscolatura del viso del bambino, dell’adolescente e dell’adulto.

Per raggiungere tale obiettivo è necessario ripristinare le funzioni orali se alterate quali: la respirazione, l’alimentazione (masticazione – deglutizione), la produzione dei suoni del linguaggio e la mimica facciale.

Il logopedista, in stretta collaborazione con l’ortodontista, ha la competenza professionale per valutare e trattare i soggetti con diverse disfunzioni muscolari facciali ed orali, velocizzare e rendere stabile nel tempo il risultato della terapia ortodontica. Le alterazioni delle funzioni orali, se non curate precocemente e tempestivamente, possono far insorgere nel bambino uno squilibrio muscolare orofacciale.

La Terapia Miofunzionale (TMF) viene proposta al bambino e all’adolescente nei seguenti casi:

  • al fine di eliminare i vizi orali (succhiamento del dito, mangiarsi le unghie, mordere il labbro e/o penne e matite)
  • per aiutare prima, durante o dopo la terapia ortodontica
  • per ripristinare una respirazione fisiologica attraverso il naso
  • per prevenire o correggere i disturbi dell’articolazione del linguaggio.

Viene proposta all’adulto, invece, nelle seguenti situazioni:

  • per eliminare le parafunzioni (digrignamento dei denti, tic orofacciali)
  • per aiutare la terapia ortodontica
  • per aiutare prima e dopo un intervento di chirurgia maxillo-facciale.
  • come ausilio nei disordini dell’Articolazione Temporo Mandibolare (ATM). Le problematiche dell’ATM sono causa di disagio nelle persone adulte durante l’espletamento delle varie funzioni orali.

Supporto psicologico

Il supporto psicologico si rivolge a coloro che vivono situazioni di disagio di tipo primario o reattive ad una patologia (ad es. neurologica, cardiologica o motoria), propria o di un proprio congiunto, e che influiscono sul benessere psicofisico della persona.

L’intervento psicologico mira anche alla prevenzione del disagio psichico, proponendo la messa in atto di azioni e percorsi volti a evitare l’esordio di una problematica psichica, ma anche l’esacerbazione di un sintomo già presente.

Parallelamente al percorso con il paziente, viene presa in carico anche la famiglia, per la quale sono disponibili incontri informativi settimanali, sedute di rilassamento corporeo per affrontare i momenti di stress inevitabili lungo il percorso di malattia del proprio caro e colloqui di sostegno individuali. Lo psicologo fornisce supporto ed educazione per aiutare la persona disabile e la sua famiglia ad adattarsi ai cambiamenti di vita. All’interno della pratica riabilitativa, il suo ruolo è fondamentale per tutte le fasi del progetto, dall’accoglienza del paziente e della sua famiglia alla progettazione dell’intervento riabilitativo, dalla messa in atto di pratiche e interventi psicoterapeutici al monitoraggio per i miglioramenti o eventuali ricadute.

convolgimento e collaborazione genitori

Counseling

Tra le figure specialistiche che il centro mette a disposizione del paziente in cura e dei suoi familiari ritroviamo il counselor.

Il counselor è colui che, avendo seguito un corso di studi almeno triennale, ed in possesso pertanto di un diploma rilasciato da specifiche scuole di formazione, è in grado di favorire la soluzione di disagi esistenziali di origine psichica che non comportino tuttavia una ristrutturazione profonda della personalità, attività che invece compete allo psicologo.

Più in generale l’intervento di counseling consiste nell’offrire un orientamento o un sostegno ai pazienti ed ai suoi familiari, favorendo buona riuscita delle terapie riabilitative.

L’importanza di questa particolare figura professionale entra in gioco soprattutto quando la terapia di riabilitazione prosegue in ambito domiciliare. Egli è un riferimento di contatto tra il centro di riabilitazione e il caregiver familiare, cioè la persona che presta assistenza gratuita e quotidiana ad un proprio parente di primo grado non autosufficiente fisicamente e/o mentalmente.

Terapie comportamentali (schultz-rilassamento)

La terapia cognitivo-comportamentale (Cognitive-Behaviour Therapy, CBT) si propone di aiutare i pazienti ad individuare i pensieri ricorrenti e gli schemi disfunzionali di ragionamento e d’interpretazione della realtà, al fine di sostituirli e/o integrarli con convinzioni più funzionali.

Lo scopo della terapia si basa sulla risoluzione dei problemi psicologici concreti. Alcune tipiche finalità includono la riduzione dei sintomi depressivi, l’eliminazione degli attacchi di panico e dell’eventuale concomitante agorafobia, la riduzione o l’eliminazione dei rituali compulsivi o dei comportamenti alimentari patologici, la promozione delle relazioni con gli altri, la diminuzione dell’isolamento sociale, e così via.

Paziente e terapeuta lavorano insieme per capire e sviluppare strategie che possano indirizzare il soggetto alla risoluzione dei propri problemi. La CBT è, infatti, una psicoterapia sostanzialmente basata sulla collaborazione tra paziente e terapeuta. Entrambi sono attivamente coinvolti nell’identificazione e nella messa in discussione delle specifiche modalità di pensiero che possono essere causa dei problemi emotivi e comportamentali che attanagliano il paziente.

Tecniche di rilassamento

Le tecniche di rilassamento sono delle azioni volontarie per regolare e gestire gli stati di ansia e di stress. Sono tecniche che hanno come obiettivo quello di alleviare l’individuo dalla tensione e ristabilire il suo equilibrio psicofisiologico.

Attualmente le tecniche di rilassamento sono ampiamente utilizzate in molteplici protocolli di Terapia Cognitivo-Comportamentale, in quanto rappresentano un buon metodo per imparare a rilassarsi in momenti di difficoltà e come meccanismo per ridurre i livelli di attivazione durante la giornata.Le principali tecniche di rilassamento oggi utilizzate sono due: il Rilassamento MuscolareProgressivo di Jacobson e il Training Autogeno di Schultz